Con l’arrivo dei mesi freddi, aumenta il rischio di malattie stagionali come raffreddori, influenza e altre infezioni respiratorie. Di conseguenza, anche il ricorso ai farmaci cresce, in particolare quelli per curare infezioni batteriche e virali, per alleviare il dolore o per ridurre la febbre. Tuttavia, non tutti i farmaci sono innocui e, sebbene spesso vengano utilizzati per migliorare la salute, molti di essi possono avere effetti collaterali che danneggiano il nostro udito. Questi farmaci, infatti, sono noti come ototossici, ovvero in grado di danneggiare l’orecchio interno e compromettere l’udito.
Cosa sono i farmaci ototossici?
I farmaci ototossici sono quei medicinali che, se assunti in dosi eccessive o per periodi prolungati, possono alterare il funzionamento dell’orecchio interno, causando danni alla capacità uditiva e, in alcuni casi, anche vertigini o disturbi dell’equilibrio. Questi effetti collaterali possono essere temporanei o permanenti, a seconda del tipo di farmaco e della durata dell’esposizione. Per questo motivo, è fondamentale prestare attenzione alla loro somministrazione.
Le principali categorie di farmaci ototossici sono:
- antibiotici
- farmaci per la chemioterapia
- diuretici
- antinfiammatori non steroidei (FANS)
Antibiotici (Aminoglicosidi)
Gli antibiotici appartenenti alla classe degli aminoglicosidi sono efficaci nel trattare gravi infezioni batteriche, ma sono noti per essere particolarmente ototossici. Questi farmaci possono danneggiare le cellule sensoriali dell’orecchio interno, con il rischio di perdita uditiva, soprattutto se somministrati per periodi lunghi o in dosi elevate. La tossicità è dose-dipendente, quindi è fondamentale rispettare le dosi prescritte dal medico.
Farmaci per la chemioterapia (Cisplatino)
Alcuni farmaci utilizzati nella chemioterapia, come il cisplatino, sono associati a danni permanenti all’udito. Questi farmaci sono efficaci contro il cancro, ma purtroppo possono compromettere la capacità di sentire, soprattutto se somministrati in combinazione con altri trattamenti o in dosi elevate. La perdita dell’udito può progredire lentamente e, in alcuni casi, diventare irreversibile.
Diuretici (Furosemide)
I diuretici come il furosemide, utilizzati per trattare condizioni come l’insufficienza cardiaca o l’edema, possono causare danni all’udito, in particolare quando somministrati in dosi alte o troppo rapidamente tramite iniezione. Questi farmaci possono alterare il bilancio elettrolitico, compromettendo la funzione dell’orecchio interno e portando a sordità temporanea o permanente.
Antinfiammatori non steroidei (FANS)
Farmaci comuni come l’ibuprofene e l’aspirina, se assunti in dosi elevate o per periodi prolungati, possono causare ototossicità. I FANS agiscono riducendo l’infiammazione, ma il loro uso improprio può compromettere l’udito, causando ronzii nelle orecchie (tinnitus) o perdita dell’udito temporanea.
Consigli
È essenziale che i farmaci vengano assunti sotto la stretta supervisione di un medico, in modo da evitare effetti collaterali indesiderati, inclusi i danni all’udito. Superare la dose raccomandata o assumere medicinali senza il consiglio del medico può aumentare il rischio di danni irreversibili all’orecchio interno. L’udito è uno dei nostri sensi più importanti, e la sua perdita può influire gravemente sulla qualità della vita. Anche se in molti casi la perdita dell’udito causata dai farmaci ototossici può essere temporanea, in altri può essere permanente.
Segnalare immediatamente al medico eventuali effetti collaterali, come ronzii nelle orecchie (tinnitus), vertigini o difficoltà uditive e sottoporsi a controlli regolari dell’udito se si stanno assumendo farmaci noti per la loro tossicità per l’udito è una buona strategia di prevenzione.